mercoledì 16 gennaio 2019

STEP #16 LA SCIENZA


Il tradizionale funzionamento della Moka può essere ritenuto quasi un processo scientifico poiché è dalla scienza che viene la conoscenza alla base del funzionamento stesso:
La fiamma sotto la caffettiera non riscalda solo l’acqua ma anche l’aria sovrastante che rimane riempiendo la caldaia. All’innalzarsi della temperatura, secondo le leggi dei gas, l’aria aumenta la propria pressione ed espandendosi inizia a spingere l’acqua che risale nel filtro, bagnando il caffè.
La fase di estrazione regolare
L’acqua calda, non ancora all’ebollizione, spinta prima dalla pressione dell’aria e poi dalla miscela aria/vapore, inizia a risalire nel filtro. Il caffè è completamente imbibito di acqua dopo che ne sono risaliti 40 grammi. In questa fase l’acqua passa attraverso il caffè senza grossa resistenza, sciogliendo le sostanze aromatiche più solubili. Gli esperimenti mostrano che l’estrazione comincia quando l’acqua è circa a 70 °C. Contemporaneamente, le particelle di caffè, assorbendo parte dell’acqua si gonfiano, diminuendo progressivamente la porosità del caffè e richiedendo, da questo punto, una pressione e una temperatura più elevate dell’acqua per poter diffondere nel filtro e risalire la colonnina.
Gli studi sulla chimica dell’estrazione delle sostanze aromatiche presenti nel caffè mostrano come a temperature diverse si estraggono con più o meno facilità componenti aromatiche diverse, alcune desiderabili altre no. La temperatura ottimale dell’acqua dovrebbe essere attorno a 90-93 °C. A temperature molto superiori vengono estratte anche componenti aromatiche indesiderabili, che portano note astringenti e bruciate. Temperature troppo basse invece non estraggono componenti fondamentali del caffè, che risulta meno complesso e più acido. A questo punto della nostra preparazione la fiamma del fornello dovrebbe essere la più bassa possibile per ritardare l'ebollizione dell'acqua.

La fase vulcanica
Quando il livello d’acqua nella caldaia scende al di sotto del beccuccio del filtro, inizia quella che possiamo chiamare fase vulcanica. La riduzione immediata di pressione manda in ebollizione istantanea l’acqua che, mista al vapore, esce sfiatando dalla caffettiera, spruzzando come fosse un vulcano sino a quando è esaurita. Questa fase andrebbe evitata assolutamente e l’ebollizione ritardata il più possibile. A temperature troppo elevate l’acqua estrae sostanze presenti nel caffè tostato ma meno solubili a temperature più basse, ottenendo un caffè più amaro, astringente, col sapore di “bruciato” e a volte di “medicinale”. Se vi capita, non avete “bruciato” il caffè, ma estratto sostanze dal sapore sgradevole già presenti nel caffè tostato e che lì dovrebbero rimanere.


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STEP #22 I FRANCOBOLLI

Francobollo Design italiano,  raffigurante la Caffettiera Conica di Aldo Rossi. ITALIA, 2000. Due francobolli USA, 2007.